Quante volte sentiamo
frasi del tipo: “Ma se nessuno lo fa, perché dovrei farlo proprio io?” Quante
volte sentiamo gente che parla come se volesse ribaltare il mondo, e che poi
alla fine sta seduta comoda davanti la tv a non muovere un dito? Dal canto mio
mi fermo e penso: “Se ogni persona piuttosto che star lì soltanto a lamentarsi
iniziasse davvero a far qualcosa, anche qualcosa di piccolo senza gesti
eclatanti, piccoli passi alla volta si comincerebbe a vedere la luce in fondo
al tunnel”. Il nostro pianeta ci sta chiedendo aiuto e noi, piuttosto che
ascoltarlo, non facciamo altro che peggiorare le cose. Il progetto Palermo
Green Giovani, di cui sono coordinatore delle attività partecipative, è un
progetto che mira alla sensibilizzazione della partecipazione sociale attiva ed
ha come obiettivo il cambiamento, coinvolgendo i giovani ad un maggiore senso
civico e rispetto dell’ambiente e al contempo influenzando anche la comunità. L’Associazione
Uniamoci Onlus, coordinatore del progetto, è riuscita a coinvolgere tre istituti
di scuola superiore: l'Istituto per i Servizi di Enogastronomia e i Servizi di
Ospitalità Alberghiera "Pietro Piazza", l'Istituto Istruzione
Superiore Nautico "Gioeni - Trabia" e il Liceo delle Scienze Umane e
Linguistico "Danilo Dolci". Durante le attività è stato motivo d’orgoglio per me
come i ragazzi seguivano attentamente le mie direttive, e come in maniera anche
meticolosa svolgevano le attività che assegnavo. Tutto questo a dimostrazione
che esiste nei giovani questa voglia di cambiamento e che bisogna solo trovare
la giusta chiave per indirizzarli verso questa nuova prospettiva, verso un
futuro migliore di cui tutti gioveranno. La cosa che più mi ha sorpreso è stata la voglia e la passione con la quale i ragazzi erano coinvolti, e ciò significa
che davvero hanno capito la reale importanza delle attività in cui sono stati
coinvolti. E non solo questo, è stato incredibile come anche i professori si
svestivano dal loro ruolo di insegnanti per indossare le casacche e partecipare
attivamente alle attività. E ancora, la gente che si trovava nel circondario
che entusiasta e con occhi sbalorditi si complimentava per il nostro lavoro, a
dimostrazione che non siamo stati indifferenti e che il nostro agire ha
realmente mandato un forte messaggio: se si ha voglia di cambiare, di migliorare
il decoro della nostra città si può fare. E non ci sono affermazioni del tipo “se
nessuno lo fa non lo faccio nemmeno io” che tengano: se vuoi agire, agisci! Non
ci sono scuse! E i ragazzi coinvolti nelle attività hanno dimostrato proprio
questo: hanno espresso la loro voglia di miglioramento e cambiamento, lavorando
sodo per un qualcosa che sia da emblema, da stimolo anche per la gente che dai
balconi incredula ci osservava, per la gente che anche per caso si trovava di
passaggio nelle zone in cui si svolgevano le attività. Le attività preferite
dai ragazzi erano le attività di giardinaggio, ma in generale erano abbastanza
coinvolti in tutte le attività, neanche la pioggia ci fermava fin quando era possibile.
Nel caso in cui non era possibile fare attività all’esterno a causa della pioggia
incessante, i ragazzi venivano coinvolti in attività di “Brainstorming” sull’impatto
ambientale dell’uomo, mediante le quali esprimevano le loro idee sulle possibili
soluzioni ecosostenibili per la risoluzione delle varie problematiche. Durante le attività ho
sempre cercato di coinvolgere tutti senza davvero escludere nessuno, cercando
di tramettere l’importanza di ogni singola azione e cercando di far capire come
ogni singola azione potesse influenzare le persone esterne, che stavano lì solo
anche solo ad osservarci. Sono orgoglioso di essere stato in grado di
trasmettere ai partecipanti il messaggio che il progetto aveva come obiettivo. E
in cambio ogni singolo partecipante mi ha donato qualcosa di se, la sua
partecipazione attiva e la sua voglia di cambiamento, a conferma che se vuoi
davvero che qualcosa cambi devi essere tu stesso ad agire!
Articolo a cura di Antonino Lo Verso
Coordinatore delle attività partecipative
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