Un percorso di apprendimento circolare

“Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi ‘non sapevano’: accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che non sapeva, ma non si è preoccupata.”

MIKHAIL SERGEEVICH GORBACHEV

Un problema su cui ci si sta focalizzando, purtroppo, solo da poco tempo è il degrado dell’ambiente, che mette a rischio la stessa sopravvivenza della nostra specie su questo pianeta ospitante che, a poco a poco, stiamo rendendo invivibile. L’ambiente interagisce con l’uomo e con le altre creature viventi: agisce su di esse e, a sua volta, ne subisce le azioni di una eterna tensione all’equilibrio. Tale rapporto, tra uomo, esseri viventi e ambiente in cui vivono è riuscito solo raramente a mantenersi in uno stato di equilibrio nel corso della storia del nostro pianeta e dei suoi abitanti, risulta necessario ad oggi quindi un globale capovolgimento e riequilibrio eco sistematico prima di ogni cosa a livello mentale. Spostiamo quindi il discorso da un piano puramente speculativo, ad uno più propriamente etico ed educativo, che abbia quindi finalità collettive e universali. Mai più di oggi veniamo bombardati da cattive notizie: l’inquinamento ambientale sta devastando il nostro pianeta, ed è inutile nascondersi perché siamo noi i consumatori diretti responsabili. Se fossimo tutti ‘’persone etiche’’ la terra sarebbe un posto migliore, su questo non ci piove, ma non possiamo continuare a basare le nostre scelte su quelle di altri. Tendiamo a giustificare i nostri comportamenti scorretti verso l’ambiente poiché guardiamo quello che fanno gli altri. La cosa più allarmante, a mio avviso, è che la responsabilità non viene sentita da tutti allo stesso modo. La gente si fa scivolare questo problema di dosso, lo scansa come se non fosse roba sua. Il progetto Palermo Green Giovani coordinato dall’Associazione Uniamoci Onlus, mira proprio a stimolare nella generazione futura un maggiore senso civico, dell’inclusione e della partecipazione sociale attiva. I protagonisti di questo progetto sono l’Istituto professionale ‘’Pietro Piazza’’, l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Nautico “Gioeni Trabia” e il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “Danilo Dolci” che insieme ai ragazzi dell’Associazione Uniamoci Onlus e noi collaboratori si impegnano in attività di pulizia stradale e giardinaggio nella speranza di stimolare, nel maggior numero di persone possibili, le coscienze dei cittadini Palermitani arresi ormai a una città abbandonata a se stessa. Durante questo percorso, sono stata positivamente sorpresa dalla partecipazione e dall’impegno che i ragazzi hanno mostrato durante lo svolgimento delle attività, ognuno di loro ha dato il proprio contributo con entusiasmo e dedizione. Io, col ruolo di coordinatrice delle attività, sono stata dunque agevolata dall’ambiente poco ostile e dall’aria elettrizzante che accompagnava le nostre giornate. I primi giorni di attività sono stati quelli più impegnativi dal punto di vista organizzativo, ci siamo innanzitutto occupati della distribuzione dei materiali e delle informazioni necessarie ai ragazzi per lo svolgimento sereno e in sicurezza delle ore che avremmo passato insieme. Le attività sono sempre state divise in una prima parte dedicata alla pulizia stradale e alle aiuole pubbliche per poi passare all’attività preferita dai ragazzi, ossia quella di giardinaggio. Qualora il meteo, invece, non fosse stato dalla nostra parte abbiamo deciso di utilizzare questo tempo come momento di confronto tra ragazzi, cercando così di approfondire quali fossero i loro pensieri rispetto a questo tema. Abbiamo difatti coinvolto i ragazzi in diversi giochi di gruppo che prevedessero l’immedesimazione in diversi “protagonisti” della società: Consiglieri comunali, Comunità dei cittadini, Aziende. Ciascun gruppo ha quindi sviluppato un piano per contribuire al miglioramento della pulizia e del sistema ecologico della città affrontando un dibattito che ha fatto emergere il loro pensiero critico oltre che a delle ottime idee e suggerimenti per la salvaguardia dell’ambiente.

Penso che lungo tutto questo percorso i ragazzi hanno appreso molto e il fatto di essersi trovati in prima linea ed aver usato le loro stesse energie abbia aperto i loro occhi; ma non sono stati gli unici ad aver imparato qualcosa, hanno insegnato molto anche a me, che col passare del tempo mi sono sempre più affezionata a questi ragazzi. Sono sicura che porterò quest’esperienza per sempre con me, e spero che in futuro sarà possibile lo sviluppo di altri progetti che magari possano coinvolgere anche altri istituti per cercare di sensibilizzare più persone possibili.

Articolo a cura di Carlotta Cucuzza, 

Coordinatore delle attività partecipative